Elisabetta Mori
L'Archivio Generale Urbano
(da:"Repertorio
dei notari romani dal 1348 al 1927 dall'Elenco di Achille Francois",
a cura di Romina De Vizio, Roma 2011)
Con la bolla Pastoralis officij del 16 novembre 1625 Urbano VIII istituì l’Archivio Generale Urbano. Scopo dell’istituzione che, per felice combinazione assimilava il nome del pontefice con la città, era di raccogliere e conservare tutte le copie degli atti rogati dai notai romani. Il provvedimento si era reso necessario per la scarsa diligenza “in conservandis tam publicis quam privatis scripturis inter subditos nostros” (1). Non si trattava del primo tentativo del genere. Sisto IV nel 1483 aveva decretato l’istituzione dell’Archivio della Curia Romana, progetto ripreso ed ampliato da Giulio II che nel 1507, con la bolla Sicut prudens pater familias, dette nuovo vigore al progetto del suo predecessore istituendo il Collegio degli Scrittori dell’Archivio della Romana Curia con il compito, non solo di conservare gli atti prodotti dai notai di Curia, ma anche di immatricolare i notai forestieri e tradurre i loro atti.
Questi progetti avevano avuto scarso esito a causa della negligenza degli archivisti e dell’ostilità da parte dei notai che non solo si vedevano sfuggire gli emolumenti derivati dal costo delle copie ma avrebbero dovuto pagare una tassa per ogni copia consegnata (2). I più ostili a qualsiasi progetto di archivio generale furono i notai capitolini che mantennero sempre il proprio archivio e fino al 1625 furono esentati dal versare copia degli atti. È bene chiarire che l’Archivio Urbano non ha nulla a che fare con l’Archivio dei notai Capitolini che aveva sede in Campidoglio e che ebbe una storia completamente diversa. Tuttavia, a tenore della bolla di Urbano VIII, l’Archivio Generale Urbano conserva anche le copie degli atti dei notai capitolini dal 1625 fino al 1871.
L’Archivio Generale Urbano, per la prima volta, grazie ad una rigorosa organizzazione, riuscì a raccogliere molte copie (anche se non tutte) degli atti di tutti i collegi notarili romani, oltre ai protocolli originali dei notai defunti e degli uffici notarili soppressi prima del 1625. Figurano tra questi rogiti originali gli atti precedentemente conservati nell’Archivio dei notai della Romana Curia che restò aperto proprio fino al 1625.
Grazie a un’efficiente gestione affidata all’inizio al notaio fiorentino Camillo Perini, procuratore dello stesso pontefice, furono stabiliti precisi criteri di ordinamento e inventariazione (3).
Per rendere più agevole la ricerca gli archivisti avrebbero dovuto produrre rubricelle alfabetiche per contraenti distinte per collegio notarile e per tipologia di atti.
La sede dell’Archivio Notarile Urbano fu fissata dal pontefice nella città Leonina, vicino a Piazza San Pietro (4). Dal 1817 iniziarono però i trasferimenti. L’archivio fu prima spostato a Palazzo Salviati alla Lungara dove stette fino al 1872. Fu poi trasferito in Campidoglio in alcuni edifici di proprietà dei Bennicelli per trovare sede definitiva presso l’Archivio Storico Capitolino dal 1918 (5). Questi spostamenti di sede furono determinati dalla progressiva perdita di centralità e di importanza dell’Archivio. Nel 1816 fu infatti istituito l’Ufficio del Registro che ne assorbì gran parte delle funzioni e di conseguenza dei proventi. Nel 1847 Pio IX con il Motu Proprio sulla riorganizzazione del Consiglio e Senato romano, affidò l’Archivio alla cura dell’appena istituito Comune di Roma. Nel 1884 con regio decreto, l’Archivio Urbano fu convertito in Archivio Notarile Comunale e dovette rinunciare al progressivo aggiornamento delle copie (6). Nel 1918 l’Archivio Urbano fu versato presso l’Archivio Storico Capitolino che prese il nome (anche se per poco tempo) di Archivio Comunale Notarile e Storico (7).
L’archivio Urbano è costituito da 9847 protocolli, 70 registri, 4 cassette di atti sciolti e 269 rubriche che permettono la ricerca per nome di contraente. Si presenta suddiviso in 67 sezioni. Gli estremi cronologici sono: 1348- 1871.
Le sezioni contenenti protocolli originali sono: la I Rogiti originali antichi (1355-1725), la II Filze di notari antichi (1507-1621), la III Notai ebrei, notai dei neofiti e notai dei banchieri ebrei (1536-1742), la IV Apoche private (1625-1816), la V Fedecommessi e primogeniture (secc. XV-XIX), la VI Notai imperiali (1785-1815), la LXV Notai diversi e procure fuori Stato (1625-1805), la LXVI Registri originali degli Scrittori della Romana Curia (1507-1550), la LXVII Notai di diverse curie e cancellieri del tribunale di commercio (1613-1851). Le altre sezioni sono costituite da copie di atti dal 1625 al 1871.
Al momento del versamento presso l’Archivio Storico Capitolino (1918), l’Archivio Urbano era corredato da due strumenti di ricerca.
Si tratta di un inventario generale manoscritto e di una rubrica alfabetica per nome di notaio della I sezione di rogiti originali.
L’inventario generale dell’Archivio Urbano, che si ferma ai protocolli del 1868, rispecchia l’ordine delle sezioni ma si ferma alla sezione LXIV. All’interno di ogni sezione i notai sono in ordine cronologico e sono indicate le date estreme di ogni protocollo. Delle serie dei protocolli originali è descritta solo la I.
Sia l’inventario generale che la rubrica della I sezione sono stati recentemente informatizzati. Per quanto riguarda l’inventario generale, è stata aggiunta la schedatura ex novo dei volumi fino al 1871.
Per quanto riguarda le serie di protocolli originali, privi di strumenti di ricerca antichi (tranne la Prima sezione), l’Archivio Capitolino sta procedendo nel progetto di schedatura e informatizzazione generale.
Tutti gli strumenti di ricerca delle singole sezioni, sia quelli realizzati attraverso l’informatizzazione dei repertori antichi, sia quelli che man mano si vanno elaborando ex novo, confluiscono in un unico strumento informatico che, a breve, permetterà la ricerca nell’intero corpus dell’Archivio Notarile Urbano (8).
SEZIONI DI PROTOCOLLI ORIGINALI
Secondo le disposizioni di Urbano VIII, oltre alle copie degli atti, l’archivio generale urbano doveva raccogliere e conservare i protocolli dei notai defunti e degli uffici soppressi oltre a tutti gli atti conservati presso notai, famiglie e luoghi pii anteriori al 1625. Molti di questi protocolli appartengono ai notai del soppresso Archivio della Romana Curia e sono stati individuati nella sezione I, II e LXVI (9).
Sezione I – ROGITI ORIGINALI ANTICHI
Contiene 916 protocolli notarili dal 1355-1725. È l’unica sezione di originali di cui esistono vari inventari ottocenteschi manoscritti.
L’Archivio Capitolino ha creato recentemente uno strumento di ricerca informatico.
Dal volume 1 al volume 856 è stato informatizzato l’inventario ottocentesco che descrive in ordine alfabetico per notaio i protocolli corredando l’elenco di preziose note (10).
Per quanto riguarda i protocolli dal n. 857 al n. 895, evidentemente depositati successivamente, è stato informatizzato l’elenco riportato nell’Inventario dell’Archivio Generale Urbano (Aromatari 1870 c.a).
I volumi successivi, dal n. 896 al n. 916, recanti sulla costa la denominazione “Diversorum Antiquorum” e costituiti da filze molto complesse contenenti atti di numerosi notai, si presentavano privi di descrizione. Secondo Jean Lesellier questi volumi (omogenei alle filze contenute nella sezione II), sarebbero costituiti da note originali provenienti dall’Archivio della Romana Curia (11).
È stata elaborata una schedatura informatizzata ex novo (Piero Santoni) in cui sono stati individuati i notai che compaiono in ciascun volume e le date estreme degli atti.
Un elenco dei notai di questa sezione è stato pubblicato da Luigi Guasco (12) ma non è esaustivo, si ferma al protocollo 877, non comprende tutti i notai, non rimanda ai volumi ed è privo delle note di Aromatari.
Sezione II – FILZE DI NOTARI ANTICHI
Contiene 112 volumi di atti dal 1507 al 1621.
Questa sezione, costituita interamente da filze di atti di vari notai, è omogenea alle filze già presenti in coda alla sezione I. Si tratta in gran parte di atti di notai forestieri (Romana curia sequentes) che, a tenore della bolla di Giulio II (1507), erano tenuti a presentare all’Archivio della Romana Curia copia degli atti rogati. La provenienza di questi volumi da tale Archivio fu evidenziata da Lesellier (13).
Le filze sono state cartulate e sono stati individuati gli atti dei notai presenti in ogni volume con le date estreme. È stato quindi elaborato (Cristina Falcucci, Alessandra Marrone, Elisabetta Mori, Piero Santoni) uno strumento informatico che permette la ricerca per nome del notaio.
Sezione III - FILZE DI NOTAI EBREI - NOTAI DEI NEOFITI E NOTAI DEI BANCHIERI EBREI
Contiene 27 volumi di atti dal 1536 al 1742
È stato realizzato un inventario informatizzato, per protocolli e nome dei notai, delle tre serie (Laura Francescangeli 1989).
La prima serie (1536-1605) è costituita da protocolli originali di notai che appartenevano alla comunità ebraica e rogavano esclusivamente all'interno di essa. Gli atti più antichi sono scritti in lingua ebraica. Sono confluiti nell'Archivio Generale Urbano dopo la morte dei notai.
Le serie seconda e terza coincidono con due uffici notarili detenuti da notai cristiani. Si tratta di copie di atti che riguardano indifferentemente cristiani ed ebrei e sono prevalentemente in latino (14).
Sezione IV - APOCHE PRIVATE
Contiene 72 volumi di atti dal 1625 al 1816
Il cardinale Antonio Barberini, protettore dell'Archivio Generale Urbano, in data 14 novembre 1625 ordinò che tutti i contratti privati fossero esibiti presso l'Archivio nel termine di 30 giorni dalla stipula pena l'invalidità dell'atto (15). Nel 1816 con l'istituzione dell'Ufficio del registro cessò l'esibita delle apoche presso l'Archivio Urbano.
Di questa sezione esiste per il momento un elenco sommario dei volumi con le date estreme (D. Ronzitti).
Sezione V - FEDECOMMESSI E PRIMOGENITURE
È costituita da 16 volumi contenenti atti presentati in Archivio dal 1625 al 1806. Le date degli atti sono molto precedenti e partono dal sec. XV.
Con bolla del 22 settembre 1630 (16) il pontefice Urbano VIII ordinò che fossero esibite in Archivio tutte le primogeniture e i fedecommessi riguardanti le nobili famiglie romane. L'esibita terminò con l'abolizione del fedecommesso durante l'amministrazione napoleonica (17).
Di questa sezione è stato informatizzato un elenco ottocentesco manoscritto in ordine alfabetico per nomi dei fedecommittenti (Aromatari 1872 ca.). L'Archivio sta procedendo alla descrizione analitica dei singoli volumi.
Sezione VI - NOTAI IMPERIALI 12 volumi contenenti atti dal 1785 al 1815. Divisi in due serie: Notai Imperiali (9 volumi 1785-1815) e Notai Imperiali di Viterbo (3 volumi 1811- 1814).
Comprendono i rogiti stipulati dai notai che aderirono al Governo Francese (1811-1814) e sostituirono gran parte dell'attività degli uffici notarili operanti in precedenza (18).
È stato realizzato un inventario analitico informatizzato della serie Notai Imperiali (Micaela Antonucci, borsista CROMA), in cui compaiono per ogni atto data, notaio e parti contraenti. La serie Notai Imperiali di Viterbo è attualmente in fase di schedatura.
Sezione LXV - NOTARI DIVERSI E PROCURE FUORI STATO (1625-1805) La sezione, non descritta nell'Inventario Generale Urbano, è ancora da studiare e inventariare, è costituita da 29 protocolli di cui si ha l'elenco informatizzato con le date estreme.
Sezione LXVI - REGISTRI ORIGINALI DEGLI SCRITTORI DELLA ROMANA CURIA
Costituita da 116 registri dal 1507 al 1550 che contengono registrazioni di interi atti o di note di atti rogati per lo più da notai forestieri per personaggi di curia ed esibiti al Collegio degli Scrittori della Romana Curia per la validazione. Molti di questi registri sono dotati di rubricella dei contraenti che l'Archivio Capitolino ha in progetto di riprodurre. Questa serie, insieme alla II e ad alcuni volumi della prima, è parte del più vasto Archivio della Romana Curia. Si presenta distinta in quattro sottoserie.
Serie I = Libri Instrumentorum (1507-1550), regg. 62
Serie II = Libri Mandatorum (1507-1547), regg. 47
Serie III = Libri Testamentorum(1507-1547) regg. 6
Serie IV = Libri Legittimationum (1507-1520) regg. 2.
È in consultazione un elenco informatizzato per volume e date estreme (A. Camerano, Borsa di studio del CROMA).
Sezione LXVII - NOTARI DI DIVERSE CURIE E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DI COMMERCIO
Contiene 24 volumi dal 1613 al 1851.
Si tratta di una miscellanea di atti diversi di Uffici soppressi (Notai del Distretto, Instrumenta et testamenta mercatorum, Accomandite, Instrumenti e testamenti della Curia Savelli, Fedi, Testamenti chiusi, notai di camera, notaio delle Appellazioni, notaio del Commercio).
Di questa sezione esiste un elenco informatizzato dei volumi con indicazioni del titolo e delle date estreme.
PROTOCOLLI CONTENENTI COPIE AUTENTICHE DI ROGITI
NOTAI CAPITOLINI (1625-1871)
Sezione VII - Ufficio I, voll. 161
Sezione VIII - Ufficio II voll. 134
Sezione IX - Ufficio III, voll. 154
Sezione X - Ufficio IV, voll. 222
Sezione XI - Ufficio V, voll. 181
Sezione XII - Ufficio VI, voll. 252
Sezione XIII - Ufficio VII, voll. 184
Sezione XIV - Ufficio VIII, voll. 220
Sezione XV - Ufficio IX, voll. 197
Sezione XVI - Ufficio X, voll. 227
Sezione XVII - Ufficio XI, voll. 162
Sezione XVIII - Ufficio XII, voll. 90
Sezione XIX - Ufficio XIII, voll. 195
Sezione XX- Ufficio XIV, voll. 172
Sezione XXI - Ufficio XV, voll. 252
Sezione XXII - Ufficio XVI, voll. 134
Sezione XXIII - Ufficio XVII, voll. 140
Sezione XXIV - Ufficio XVIII, voll. 110
Sezione XXV- Ufficio XIX, voll. 206
Sezione XXVI - Ufficio XX, voll. 140
Sezione XXVII - Ufficio XXI, voll. 163
Sezione XXVIII -Ufficio XXII, voll. 166
Sezione XXIX - Ufficio XXIII, voll. 135
Sezione XXX - Ufficio XXIV, voll. 177
Sezione XXXI - Ufficio XXV, voll. 156
Sezione XXXII - Ufficio XXVI, voll. 142
Sezione XXXIII - Ufficio XXVII, voll. 267
Sezione XXXIV - Ufficio XXVIII, voll. 160
Sezione XXXV - Ufficio XXIX, voll. 98
Sezione XXXVI - Ufficio XXX, voll. 268
Sezione XXXVII - Ufficio XXXI, voll. 227
NOTAI E CANCELLIERI DELLA CURIA DEL VICARIO (1625-1871)
Sezione XXXVIII - Ufficio I, voll. 220
Sezione XXXIX - Ufficio II, voll. 190
Sezione XL - Ufficio III, voll. 250
Sezione XLI - Ufficio IV, voll. 186
NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE CIVILE DELL'AUDITOR CAMERAE (1625-1871)
Sezione XLII - Ufficio I e II. In questa Sezione sono riuniti e protocolli di due Uffici, il primo dei quali fu soppresso nel 1692 e riunito al secondo che proseguì fino all'anno 1846. voll. 244
Sezione XLIII - Uffici III e IV. Il primo di questi uffici fu soppresso nel 1692. voll. 169
Sezione XLIV - Uffici V e VI. voll. 169
Sezione XLV - Uffici VII e VIII, voll. 192
Sezione XLVI - Uffici IX e X, voll. 166
NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE CAMERALE (1625-1870)
Sezione XLVII - Ufficio I, (soppresso nel 1806), voll. 20
Sezione XLVIII - Ufficio II, (soppresso nel 1818), voll. 45
Sezione XLIX - Ufficio III, voll. 126
Sezione L - Ufficio IV, voll. 146
NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DELLA SEGNATURA (1630-1870)
Sezione LI - voll. 41
NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DELLA SACRA ROTA (1625-1870)
Sezione LII - voll. 31
NOTAI E CANCELLIERI DELLA CURIA DI GOVERNO (1636-1849)
Sezione LIII - Questo ufficio fu soppresso nel 1849. voll. 55
PROTONOTARI DEL SENATORE (1626-1850)
Sezione LIV - Questo ufficio fu soppresso nel 1850. voll. 40. Gli originali dei rogiti stipulati dai protonotari si conservano anch'essi presso l'Archivio Storico Capitolino nell'Archivio del Protonotaro del Senatore.
NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DELLE STRADE (1625-1834)
Sezione LV Questo ufficio fu soppresso nel 1834, voll. 30 NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DELL'AGRICOLTURA E DEL COMMERCIO (1625-1851)
Sezione LVI Ufficio dell'Agricoltura (1625-1645): soppresso nel 1845, voll. 27; Ufficio del Commercio (1832-1851): soppresso nel 1851, vol. 1
NOTAI E CANCELLIERI DELLA CURIA DI BORGO (1625-1871)
Sezione LVII, voll. 90
NOTAI E CANCELLIERI DEL CONSOLATO DEI FIORENTINI (1625-1871)
Sezione LVIII, voll. 77
NOTAI E CANCELLIERI DELLA CAMERA CAPITOLINA E TRIBUNALE DELLE RIPE (1825- 1871)
Sezione LIX, voll. 56 NOTAI E ARCHIVISTI DELLA PIA CASA ED OSPEDALE DI S. SPIRITO IN SASSIA (1625- 1871)
Sezione LX, voll. 45 NOTAI E CANCELLIERI DEL TRIBUNALE DELLA FABBRICA DI S.PIETRO (1680-1871)
Sezione LXI voll. 25 SEGRETARI DELLA PRESIDENZA DI ROMA E COMARCA (1835-1868)
Sezione LXII, voll. 17 SEGRETARI DEL COMUNE DI ROMA (1851-1871)
Sezione LXIII, voll. 13 NOTAI DI DIVERSI DICASTERI E COMUNITÀ DI ROMA E COMARCA (1816-1840)
Sezione LXIV, voll. 5. Contiene atti di vari notai rogati prevalentemente fuori Roma e prevalentemente datati tra il 1816 e il 1848.
REGISTRI
Fanno parte integrante dell'Archivio Urbano 70 registri che rispecchiano, anche se in modo un po' confuso e frammentario, l'amministrazione e l'attività interna dei funzionari dell'Archivio dal 1625 al 1816. Vi si trovano oltre a 30 registri di cassa (Libri receptorum 1625-1816), 18 registri di procure (1626-1814); 1 registro di Mandati (1626-1631); 1 registro di Censi (1625-1627); un registro di donazioni (1625-1633); 3 registri di Testamenti chiusi poi aperti (secc. XVI-XVIII). Di questa serie vi è per il momento un elenco di consistenza.
TESTAMENTI CHIUSI
Si tratta di 350 testamenti chiusi poi aperti, dal 1598 al 1798 contenuti in 4 cassette.
È a disposizione un elenco in ordine alfabetico per testatore redatto al momento dell'apertura dei testamenti: Gaetana Scano Testamenti, codicilli, dichiarazioni 1598-1798 consegnati chiusi, dissigillati nell'anno 1989, (1989).
RUBRICHE
Si tratta di 269 volumi disposti in ordine cronologico. All'interno di ogni rubrica si trovano in ordine alfabetico i nomi dei contraenti con la data, la tipologia dell'atto e il nome del notaio che lo ha rogato.
È a disposizione un inventario informatizzato delle Rubriche per serie (M. Franceschini). Le serie sono: Curia Capitolina.
NOTE
(1) S.D.N. D. Urbani Divina Providentia Papae VIII. Institutio Archivij generalis in Urbe, Romae, Ex typographia Reverendae Camerae Apostolicae, MDCXXVI. La bolla è riportata integralmente da L. GUASCO in L'Archivio Storico del Comune di Roma, Roma, Tipografia Cugguani, 1919.
(2) A questa conclusione arrivano tutti coloro che hanno studiato l'Archivio della Romana Curia e il notariato romano (J. LESELLIER, Notaires et Archives de la Curie Romaine (1507- 1625), in Mélanges d'Archeologie et d'Histoire, 50 (1933), pp. 250-275; M.L. SAN MARTINI BARROVECCHIO, Il Collegio degli Scrittori della Curia Romana e il suo ufficio notarile (secc. XVIXIX), in "Studi in onore di Leopoldo Sandri", III, Roma, 1963; I. LORI SANFILIPPO, Constitutiones et Reformationes del Collegio dei notai di Roma (1446). Contributi per una storia del notariato romano dal XIII al XV secolo, Società Romana di Storia Patria, 2007.
(3) Su Camillo Perini si trova documentazione in ASF, Corporazioni religiose soppresse dal governo francese, n. 106: Santa Caterina da Siena di Firenze, Eredità Perini.
(4) Nella bolla di istituzione si dice: "prope plateam principis Apostolorum de Urbe nuncupatam".
(5) Sulle vicende dell'Archivio Urbano collegate a quelle della documentazione del Comune di Roma si veda: M. FRANCESCHINI, L'Archivio Storico Capitolino e il problema degli strumenti di ricerca, in Archivi e Archivistica dopo l'Unità, Atti del Convegno, Roma 12-14 marzo 1990, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archivistici, 1994, pp. 278-296.
(6) Sulle vicende dell'Archivio Urbano dopo la cessione al Comune di Roma si fa riferimento all'articolo citato di Michele Franceschini.
(7) Cfr. "Verbale di consegna dell'Archivio Notarile Urbano del Comune di Roma al Conservatore comm. Avv. Enrico Caselli" 1 luglio 1918.
(8) L'inventario informatizzato dell'Archivio Urbano è a sua volta parte del più ampio progetto di informatizzazione dell'intero corpus documentario dell'Archivio Storico Capitolino. Il progetto generale, sotto la direzione di Paola Pavan, è curato da Michele Franceschini per quel che riguarda la parte archivistica. L'elaborazione dei repertori delle singole sezioni di protocolli originali, realizzata da archivisti interni ed esterni (Borse di studio del CROMA) è curata da Elisabetta Mori.
(9) Cfr. J. LESELLIER, Notaires et Archives de la Curie Romaine, cit. pag. 265, n. 1.
(10) Notari antichi [1837]. Rubrica alfabetica dei notai della Sezione I con fascicolo iniziale non cart. recante l'indicazione dei notai in ordine cronologico. Ms. pp. 499; Inventario della Sezione I - Rogiti originali secc. XIV-XVIII Queste due rubriche sono probabilmente copie, realizzate alla fine dell'Ottocento, di un originale manoscritto di Attilio Aromatari, archivista e direttore dell'Archivio Urbano. Le copie furono realizzate probabilmente da Giuseppe Coletti paleografo dell'Archivio Urbano (fine sec. XIX). L'originale sembrerebbe perduto. Per l'attribuzione ad Aromatari della rubricella cfr. Relazione sullo stato presente dell'Archivio Urbano e proggetto per la sistemazione ed ampli azione del medesimo redatto da Attilio Aromatari paleografo di detto archivio, ms. ASC, ARCHIVIO NOTARILE URBANO, Miscellanea Amministrativa.
(Esiste infine una rubricella in ordine alfabetico per nomi dei contraenti relativa solo ai protocolli 1-30 della I Sezione, porta il titolo di Rubricella dei Rogiti originali dei Notari antichi di Roma i cui Protocolli si conservano nell'Archivio Urbano, è in due volumi ed è stata realizzata, sempre sotto la direzione di Aromatari, dal paleografo Giovanni Orlandi (fine sec. XIX).
(11) Cfr. J. LESELLIER, Notaires et Archives de la Curie Romaine, cit. pag. 266, n. 2.
(12) L. GUASCO, I rogiti originali dell'Archivio Urbano del Comune di Roma, in "Gli Archivi Italiani", anno VIII, fasc. 3, 1921.
(13) J. LESELLIER, Notaires et Archives de la Curie Romaine, cit.
(14) Cfr. L. FRANCESCANGELI, Archivio Urbano, Sezione III. Notai ebrei, Notai dei Neofiti, Notai dei banchieri ebrei, Introduzione Inv. Sala Studio Archivio Storico Capitolino, 1989.
(15) A. AROMATARI, Relazione, cit.
(16) L. GUASCO, L'Archivio Urbano, cit. p. 76
(17) La sezione è stata studiata da Maura Piccialuti, in L'immortalità dei beni. Fedecommessi e primogeniture a Roma nei secoli XVII e XVIII, Roma, Viella 1999.
(18) M. ANTONUCCI, La pratica notarile a Roma negli anni del governo francese (1809- 14): brevi note sull'istituzione del Registro e sui notai imperiali. Introduzione all'inventario (Sala Studio Archivio Storico Capitolino).
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