Digitalizzazione

Le schede descrittive del database sono quelle del database elaborato sotto la guida di Daniela Sinisi e pubblicato nel CD allegato al citato volume "Luoghi ritrovati". Nella implementazione della consultazione online ci si è limitati a un accurato lavoro redazionale di redistribuzione delle informazioni in campi più funzionali alla reingegnerizzazione del modello di dati. Il database migrato su server si articola ora su due livelli descrittivi, principale (corrispondente all’unità archivistica) e secondario (uno o più fogli costituenti le unità documentarie ivi contenute). Il problema di fondo rimane tuttavia il carattere ambiguo delle unità archivistiche, create artificialmente nella costituzione della collezione e dunque refrattarie a un qualsiasi ordine classificatorio che non sia quello originario per luoghi: le nuove schede descrittive elaborate da Daniela Sinisi sono del tutto indipendenti dalla classificazione toponomastica preesistente. Nondimeno si è scelto di mantenere nella visualizzazione dei record la numerazione di corda originaria, cercando semmai di esplicitare la sequenza della classificazione originaria ove la successione delle unità archivistiche poteva apparire oscura all’utente.
In sostanza, nell’analizzare la numerazione di corda originaria si sono riscontrati due livelli di classificazione: il toponimo e – per le città che contano molto materiale cartografico raccolto – una classificazione tematica ulteriore, organizzata talvolta in ordine alfabetico: per la ricca voce “Roma” ad esempio si parte dagli elementi più esterni alla città e infrastrutturali (mura, porte, acquedotti, poi strade e piazze) per poi raggruppare il materiale sotto una serie di possibili voci alfabetiche che vanno da “chiese” a “ville”.
Nella implementazione della consultazione su web si è dunque cercato di evidenziare questa struttura logica nascosta della Collezione aggiungendo un nuovo indice di ricerca, oltre a quelli già elaborati da Daniela Sinisi – toponimi e antroponimi – ossia una “classificazione” per luoghi e temi che non si sostituisse alla sequenza originaria, ma aiutasse a comprenderla: identificando le località minori più anonime con l’indicazione del comune/provincia di appartenenza (es. “Badino, nel comune di Terracina (LT), porto canale”), e riportando in lista i nomi contemporanei dei luoghi (“Agugliano (AN)” per Gugliano).
Gli strumenti di ricerca sulla Collezione I sono pertanto:
1. La ricerca per luoghi e temi rielaborata con la nuova “classificazione”
2. La ricerca per toponimi (Sinisi)
3. La ricerca per antroponimi (Sinisi)
4. La ricerca a testo libero sui campi descrittivi
La schedatura analitica della Collezione I intende dar conto della peculiarità di ogni documento in modo autonomo rispetto alla classificazione “alfabetico toponomastica” e fornisce indici dei luoghi e dei nomi di persona ripresi dalle schede descrittive, in modo da offrire ulteriori chiavi di ricerca allo studioso   (cfr. Luoghi ritrovati. La Collezione I di disegni e mappe dell'Archivio di Stato di Roma (secoli XVI-XIX). Inventario, a cura di Daniela Sinisi, Roma, 2014. ).

Nell’attesa di una schedatura ugualmente analitica delle Collezioni II, III ed Extravagantes, che si aggiunsero nel tempo alla Collezione I, si è ritenuto improcrastinabile rendere disponibili con Cartografica le informazioni inventariali esistenti per le medesime raccolte, al anche fine di rendere accessibili le immagini ad alta risoluzione delle medesime. Non essendo pensabile di realizzare in tempi accettabili indici dei nomi di luogo e di persona, gli strumenti di ricerca comune a tutto il materiale di Cartografica saranno:
1. La ricerca per luoghi e temi rielaborata con la nuova “classificazione”
2. La ricerca a testo libero sui campi descrittivi
Per quanto riguarda i documenti dei fondi notarili, si consideri che la schedatura degli allegati iconografici compiuta da Orietta Verdi e dai suoi collaboratori sui fondi dei 30 Notai capitolini (Uffici 1-10) rispondeva già agli stessi criteri con i quali veniva realizzata la schedatura analitica della Collezione I ( In presentia mei notarii. Piante e disegni nei protocolli di notai capitolini (1605-1875), Roma 2009; Arte, architettura e decorazione nelle carte dei Notai romani (1582-1888), Roma 2018 )

Per la parte visiva, per la Collezione I si disponeva di una grande quantità di immagini del materiale cartografico descritto: non tuttavia di tutta la collezione riprodotta con standard qualitativi omogenei. Si è scelto dunque di fare una severa selezione per escludere le riproduzioni occasionali che non avessero uno standard qualitativo accettabile e di collegare alle descrizioni le riproduzioni di qualità adeguata, per procedere poi nel corso del tempo a riprodurre l’intera collezione, o almeno una parte della medesima chiaramente definibile in termini cronologici: nell’800 il proliferare del disegno tecnico nel materiale d’archivio pone seri problemi alla realizzabilità di una riproduzione integrale della documentazione grafica.
Nel 2018 si è realizzata la riproduzione integrale della nuova raccolta di materiali grafici nata dalle attività di restauro, ospitata in conservazione separata (nella cosiddetta “stanza 4”) per una migliore tutela dei materiali, costituita in gran parte da allegati iconografici contenuti negli atti notarili, ma comprendente documentazione simile della più varia provenienza archivistica.
All’inizio del 2019 si è anche completata la riproduzione delle Collezioni II, III, e di alcune cartelle riguardanti Roma nelle Extravagantes; al momento il lavoro prosegue con la riproduzione a tappeto delle cartelle di Collezione I.
Ci auguriamo che il lavoro di riproduzione digitale proceda speditamente e giunga presto a realizzare la nostra ambizione di mettere a disposizione dell’utenza tutti questi straordinari materiali documentari.
(marzo 2019)