Pergamene trovate: 7
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /1 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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1806 |
XIX |
Roma |
Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
giovedì 5 Sivan 5566 (= 1806) |
Tradizione |
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Bibliografia |
Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; Ketubhoth italiane, presentazione di L. Grassi, testi di V. Colorni, I. Fishof, P.F. Fumagalli, G. Laras, L. Mortara Ottolenghi, a cura dell'Associazione italiana amici dell'Università di Gerusalemme, nn. 43-44, pp. 132-134. |
Regesto |
Scritta per Mordekhai Josef (Angelo, Giuseppe) di Manoach (Tranquillo) me-ha-Har (del Monte) e Channà (Anna) di Jechezkel (Ezechiele) mi-Porto (di Porto). Dal contesto si rivela che la sposa portò come dote 1000 scudi da 10 Giulii alla quale lo sposo aggiunse 250 scudi. In micrografia il libro di Ruth.
«Mazzi di fiori che si dipartono da anfore snodano verso i margini esterni della carta. Bordi in micrografia racchiudono, lungo i bordi verticali e inferiori, le raffigurazioni della Bellezza, dell'Allegrezza, del Merito, del Buon Augurio, dell'Eternità, dello Studio, della Carità, della Generosità, della Bontà, della Concordia materiale. Nel margine alto gli stemmi coronati delle famiglie Del Monte (me-ha-Har) e Di Porto, retti da Cherubini musicanti, sovrastano la raffigurazione della Bontà e del Monte Parnaso con Euterpe e Clio. Nel margine basso, due figure assise sul bordo di un fiume sono accompagnate da due amorini; sopra un uccello».
Il testo ebraico è racchiuso in 28 righe, scritto in chiara calligrafia italiana dell'epoca, a cui fanno seguito le firme dei testimoni.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #2] |
Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /2 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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1806 |
XIX |
Roma |
Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
giovedì 4 Sivan 5566 (= 1806) |
Tradizione |
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Bibliografia |
Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; Ketubhoth italiane, presentazione di L. Grassi, testi di V. Colorni, I. Fishof, P.F. Fumagalli, G. Laras, L. Mortara Ottolenghi, a cura dell'Associazione italiana amici dell'Università di Gerusalemme, nn. 43-44, pp. 132-134. |
Regesto |
Scritta per Shelomò Refael (Salomone, Raffaele) di Mordekai Shalom (Angelo, Pace) Ashenazì (Tedeschi) e Bella Fiore, figlia di Izchak (Isacco) ha Lewì. La dote, portata dalla sposa, ammontava a 700 scudi da 10 Giulii, alla quale lo sposo aggiunse 175 scudi. «La cornice esterna è coronata dai versetti biblici: Genesi 24, 606; Isaia 55, 12; Salmi 128, 1-4; Ruth 4, 11-12; in micrografia: Isaia 55, 12; 61-10 ed una benedizione. Un duplice bordo a losanghe il primo, in micrografia, racchiudente motivi fioriti, il secondo incornicia il testo. Nel margine alto la Bellezza e la Bontà fiancheggiano il tondo entro cui si vedono due figure assise sui bordi di un fiume; tra loro un amorino, sopra un uccello. In basso gli stemmi coronati delle due famiglie» (v. Ketuhhoth Italiane, op. cit., p. 134.).
Il testo ebraico è racchiuso in 28 righe, scritto in chiara calligrafia italiana dell'epoca, a cui fanno seguito le firme dei testimoni.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #1] |
Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /3 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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1819 |
XIX |
Pesaro |
Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
mercoledì 2 Tevet 5579 (= 1819) |
Tradizione |
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Bibliografia |
Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; Ketubhoth italiane, presentazione di L. Grassi, testi di V. Colorni, I. Fishof, P.F. Fumagalli, G. Laras, L. Mortara Ottolenghi, a cura dell'Associazione italiana amici dell'Università di Gerusalemme, nn. 43-44, pp. 132-134. |
Regesto |
Scritta per Eliahu Chajjm (Elia, Vittorio) Nissim, figlio di Moshè Izchak da Camerino e Sara Benvenuta, di Bezalel Barukh (benedetto) Beer [Il cognome Beer è di origine prettamente ebraica ed è composto dalle iniziali della frase, tolta dai Salmi: «Be-]adekhà Afkid Ruchì» - nella Tua mano io affido il mio spirito ... (31,6)].
In alto, in mezzo alla cornice, sormontata da una corona, la nota frase: «Voce di gioia e voce di allegria, voce di sposo e voce di sposa» (Geremia 7, 34; 16, 9; 25, 10; 33, 11).
Il testo è racchiuso in 25 righe, scritto in chiara calligrafia ebraica italiana dell'epoca, a cui seguono le firme dei testimoni.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #3] |
Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /4 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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1879 |
XIX |
Pesaro |
Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
5 Adar Rishon dell'anno 55 ... (non è ben visibile perché il testo è logoro) |
Tradizione |
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Bibliografia |
Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; Ketubhoth italiane, presentazione di L. Grassi, testi di V. Colorni, I. Fishof, P.F. Fumagalli, G. Laras, L. Mortara Ottolenghi, a cura dell'Associazione italiana amici dell'Università di Gerusalemme, nn. 43-44, pp. 132-134. |
Regesto |
Scritta per Israel Chajjm (Cesare, Vittorio), figlio di Shabbethai (Settimio o Sabato o Sabatino) Cividal e Mazzal Tov (Fortuna) di Moshè Izchak (Mosè, Isacco) da Camerino.
Ai lati della cornice si vedono due grandi garofani, mentre al di sopra della data domina un pappagallo, che si sorregge su alcuni rami, ricoperti di foglie.
Il testo della Ketubbà è racchiuso in 26 righe, scritto in chiara calligrafia ebraica italiana dell'epoca, a cui fanno seguito le firme dei testimoni.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #5] |
Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /5 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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XIX |
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Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
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Tradizione |
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Bibliografia |
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Regesto |
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Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /6 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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1879 |
XIX |
Roma |
Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
domenica 3 Sivan 5639 (= 1879) |
Tradizione |
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Bibliografia |
Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; Ketubhoth italiane, presentazione di L. Grassi, testi di V. Colorni, I. Fishof, P.F. Fumagalli, G. Laras, L. Mortara Ottolenghi, a cura dell'Associazione italiana amici dell'Università di Gerusalemme, nn. 43-44, pp. 132-134. |
Regesto |
Scritta per Mazliach (Prospero), figlio di Jehoshuà (Salvatore) Astrologo e Virtuosa, figlia di Shelomò (Salomone) mi-Castro (di Castro). Nella cornice, a doppie file, vi sono raffigurati rami e fiori al di sopra della data la frase: («Con buon augurio e migliore fortuna per lo sposo e la sposa; chi ha trovato una donna ha trovato un tesoro e ciò è di gradimento al Signore», Proverbi 18, 22.).
Il testo ebraico della Ketubbà, secondo l'uso dell'antica Comunità di Roma, è racchiuso in 20 righe, scritto in chiara calligrafia italiana dell'epoca, a cui fanno seguito le firme dei testimoni.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #4] |
Scansioni | recto verso |
Fondo |
Pergamene |
Serie |
x_Appendice B - Documenti ebraici |
Cassetta/cartella |
264 /7 |
Vecchia
segnatura |
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Sigillo |
no
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Estremi cronologici |
Giorno |
Mese |
Anno |
Secolo |
Luogo |
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XV-XVI |
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Tipologia documento |
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Rogatario |
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Note |
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Tradizione |
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Bibliografia |
Bibliografia: Nello Pavoncello, Pergamene ebraiche nell'Archivio di Stato di Roma, Roma: Tipografia Veneziana, 1989; V. Castigliani, le Misjhnajoth, traduzione italiana, Roma 1962, voll. III-IV; N. Pavoncello, Il rogo del Talmud in Italia, in Alef/Dac, n. 18, ottobre 1983, pp. 6-8. |
Regesto |
Contiene il frammento del Trattato mishnico Jevamoth, capitolo IV. Essa faceva parte di un intero Codice della Mishnà, scritto con tutta probabilità a Roma e dato - con altrettanta probabilità - alle fiamme durante il «rogo del Talmud», avvenuto a Roma nel 1553.
Il testo della pergamena contenuto in 38 righe per pagina, è scritto in chiara calligrafia ebraica quadrata italiana, ascrivibile al XV-XVI secolo, con spazi per la distinzione dei singoli paragrafi.
[Fonte: N. Pavoncello, Pergamene ebraiche, #6] |
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